Quest'opera del noto filosofo, mago e alchimista tedesco Agrippa von Nettesheim, compare in uno scenario storico in cui, in tutta Europa, a seguito dell'Umanesimo e nel pieno fervore culturale del Rinascimento e delle riforme Protestanti, si assiste a un fiorire di dottrine filosofiche e religiose. Scienza e magia, alchimia e filosofia, religione ed esoterismo intrecciano in questo contesto una sottile rete di corrispondenze.
La Chiesa Cattolica, minacciata dal fiorire di tante eresie, intensifica l'operato di quella grande polizia ideologica creata nel Medioevo: l'Inquisizione. In un clima simile, in cui il pregiudizio misogino viveva un nuovo, intenso, fermento, forse tra i più intensi della storia, è facile intuire la portata rivoluzionaria del discorso di Cornelio Agrippa.
Il contenuto stesso dell'opera si differenzia rispetto a quanto già detto dai filosofi del passato. Per elogiare le virtù della donna, Agrippa attinge ad ogni campo del sapere: filosofia, giurisprudenza, conoscenza popolare, fonti enciclopediche e, soprattutto, religione. La cornice teologica in cui è inserito il discorso è senz'altro uno degli aspetti più interessanti e spregiudicati dell'opera.
Enrico Cornelio Agrippa (1486 - 1535) fu un filosofo, mago e alchimista tedesco, dall’ingegno poliedrico e irriverente. Ha consegnato alla storia della letteratura esoterica una delle opere che maggiormente hanno influenzato il pensiero magico del Rinascimento e dei secoli a venire: il De Occulta Philosophia.
Editore | Libraio Editore |
Anno Pubblicazione | 2018 |
Formato | Libro - Pagine: 80 - 11x19,5cm |
EAN13 | 9788831937054 |